lunedì 1 febbraio 2016

Alla scoperta delle città ideali sconosciute

Abitare l'utopia, piccoli gioielli architettonici nati dall’utopia

Da Terra del Sole ad Acaya, da Palmanova a Fertilia fino a La Scarzuola, un saggio di Fabio ISman sui quindici centri del Bel Paese ideati all'insegna del bello architettonico e della perfetta funzionalità. 
Partendo dalla biblica Torre di Babele e dall'antica Ur, una guisa per veri gioielli urbani. 
Non solo Palmanova, Aquileia, Pienza, Sabbioneta: l’Italia pullula di città ideali dalla struttura geometrica regolare, frutto di visioni laiche o di esoteriche cosmogonie.
L’itinerario va dalla quadristellata Terra del Sole, voluta da Cosimo I de’ Medici nel 1564 in Romagna (nella Romagna fiorentina o toscana), ad Acaya, in provincia di Lecce; da San Leucio, frazione di Caserta, alle città-operaie Crespi d’Adda e Solvay a Rosignano; dalle città «di fondazione» fascista, come Latina e Sabaudia nel Lazio, Arborea e Fertilia in Sardegna, al recente «sogno» della Scarzuola in provincia di Terni.

Fabio Isman, giornalista e scrittore, dopo essersi occupato di politica interna ed estera, da anni si dedica all’artee alla cultura. Scrive, tra l’altro, per «Il Messaggero», «Il Giornale dell’Arte» e «Bell’Italia». Fra i suoi numerosi libri «I predatori dell’arte perduta. Il saccheggio dell’archeologia in Italia» (2009) e «Il ghetto di Venezia» (2010), pubblicati da Skira.